La vacanza è un ottimo momento per prendere carta e penna e fare degli esercizi un po’ particolari… degli esercizi di coaching. Non serve chissà quale motivazione, basta la noia sotto l’ombrellone, la voglia di fare qualcosa che riguardi se stessi e un po’ di curiosità su come saremo al rientro.
Scrivere ha il potere di rendere visibili i nostri pensieri, di rendere chiare le visioni e molto più puntuali qualsiasi tipo di analisi facciamo soprattutto con (e su) noi stessi.
Questi 3 esercizi di coaching fanno parte di un articolo scritto per Cosmopolitan dal titolo Esercita te stessa.
Connettere passato, presente e futuro
Mettete da parte le parole crociate e rispondere a queste domande:
“Pensando al proprio passato, quando siete stati la versione migliore di voi?”;
“Quali abilità possedete oggi che potete usare in futuro?”;
“Quale sarà la versione migliore di voi stess* tra un anno?”.
Migliorare la capacità di problem solving
Per migliorare la capacità di problem solving imparate a vedere i particolari che a un primo sguardo possono sfuggire e a ribaltate la situazione per scoprire nuove intuzioni.
Scrivete su un foglio il nodo che state cercando di sciogliere: una difficoltà al lavoro, un’incompresione con il partner; una decisione importante da prendere. Lasciate fluire la penna come se stesse raccontando la situazione a un’amica, senza censurarvi e senza preoccuparvi della forma. A fianco scrivete la situazione ideale, come dovrebbe essere secondo voi se quell’ansia o quella preoccupazione non ci fossero. Su un altro foglio aggiungete lo scenario peggiore: che cosa succederebbe se andasse tutto male?
Ora collegate i primi due racconti. Dalla situazione attuale cercate di capire che cosa potete fare e cosa vi occorre per raggiungere la versione ideale. Quali sono gli elementi che potete trarre per trovare una soluzione? Scoprite che cosa potete imparare dallo scenario peggiore: quali insegnamenti potrebbero offrirvi?
Immaginando il quadro ideale e quello peggiore, potrete notare elementi a cui non avevate pensato, lasciare andare quegli aspetti sui quali non potete intervenire direttamente, per agire solo nei contesti dove potete cambiare qualcosa.
Migliorare l’autostima
La stima di sé comporta: razionalità, realismo, intuito, creatività, indipendenza, gestione del cambiamento, capacità di ammettere i propri errori, capacità di correggerli, benevolenza nei confronti degli altri e cooperazione. Attribuite un valore da 0 a 10 a ciascuno di essi. Cercate di essere il più obiettivi possibili e ricordate che il realismo è una delle componenti dell’autostima. Infine, rinforzate gli elementi sui quali ritenete di dover lavorare e leggete I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden.
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