La qualità salva dai core update di Google? La domanda è da considerarsi retorica, perché anzi, si tratta di un’affermazione rispetto a un altro articolo scritto nove mesi fa, La qualità salverà i contenuti? dove il punto interrogativo persiste.
Il tema è lo stesso: la qualità dei contenuti di un sito dovrebbe fungere da pilastro incrollabile verso tutti i mali della search.
Dal 1 al 12 luglio Google ha rilasciato un nuovo core update che, spiega il blog di Seozoom, è considerato anomalo: arriva appena dopo il core update di giugno. Si tratta di due update vicini, quando di solito ci sono alcuni mesi a separare i vari rilasci del motore di ricerca. Il Google Core update di luglio 2021 non ha per ora causato grossi scossoni ai siti italiani e spagnoli quanto, invece, molto di più ai siti inglesi.
Tuttavia è possibile che alcuni siti possano aver subito una perdita di posizione nella serp e allora vengono rispolverati i consigli per superare un core update e far rifiorire il proprio traffico.
I consigli non sono nuovi. Seozoom rispolvera le 23 domande pubblicate a luglio 2019 per “costruire siti di qualità”.
Eccone alcune (liberamente ripresi):
Ti fideresti dei contenuti scritti nell’articolo?
L’articolo è stato scritto da un esperto o da una persona che conosce bene l’argomento o è più superficiale?
Ti fideresti a lasciare la tua carta di credito?
Ci sono errori di ortografia?
L’articolo fornisce contenuti originali?
E’ un articolo che condivideresti?
La numero 20 mi fa sorridere perché chiede se quel contenuto potresti trovarlo su una rivista cartacea, un’enciclopedia o libro. Sorrido, ma mi piace perché l’autorevolezza del web è spesso minata dalla superficialità, dalla brevità e dalla scarsità di consigli utili, per cui trovo importate questo paragone. Perché resiste l’idea che il contenuto cartaceo sia migliore e autorevole. Questo valeva di più qualche anno fa. Ma anche oggi c’è il rischio di rendere superficiali i contenuti di un sito solo ed esclusivamente per la tempistica (bisogna essere veloci a pubblicare) e l’attenzione del lettore (il tempo speso è oro).
Il focus è la soluzione del rebus dei Google core update
Quando si parla di qualità dei contenuti torniamo alla difficile questione su come valutare questa qualità, senza parametri oggettivi che solo la quantità con i suoi numeri può fornirci.
La qualità è sempre in relazione a qualcosa. Tuttavia, la qualità dei contenuti anche quando è relativa ai parametri di Google eleva il nostro contenuto. Il pezzo più straordinario della rete, senza gli elementi che fanno dire a Google “questo è un contenuto di qualità”, non genererà traffico. Perché un contenuto sia per Google rilevante e di qualità ha bisogno di tanti elementi tecnici, di “regole” seo, ma la cosa fondamentale è una sola: il focus o meglio il purpose. Ovvero l’intento di ricerca che si cela dietro al contenuto. Quanto più il purpose, l’intenzione, l’obiettivo, il focus del contenuto è centrato e risponde a una reale richiesta del lettore, tanto più il contenuto è di qualità.
Questo vuol dire che la domanda di base, da aggiungere o che forse riassume le 23 domande per costruire un contenuto di qualità, è una sola: risponde a una domanda del lettore? Al suo interesse? E tale risposta è pertinente in modo esaustivo con un linguaggio non specialistico ma comprensibile?
Mi sembra di tornare ai fondamentali: il giornalismo non è altro che questo, ovvero rispondere a un’esigenza del lettore in modo pertinente e con un linguaggio che giornalista e lettore condividono.
Qui linko due articoli che aiutano nella creazione di un contenuto di qualità.
Photo by Pascal Bernardon on Unsplash