Persefone, la terza dea vulnerabile del libro “Le dee dentro la donna” di Jean S. Bolen, è strettamente legata al mito e all’archetipo di Demetra.
Figlia di Demetra e Zeus, fu rapita con l’inganno da Ade perché diventasse sua sposa e regina degli Inferi. Quando vide Persefone raccogliere fiori in un campo con le sue amiche, Ade se ne innamorò. Quando Persefone, attratta da uno splendido narciso, decise di coglierlo, la terra si aprì e ne uscì Ade sul suo carro che la prese la portò con sé negli inferi.
Conosciuta come una fanciulla piena di grazia, Persefone rappresenta quel momento della giovinezza in cui tutto è da conoscere, soprattutto sé stessi.
L’archetipo di Persefone
Come dea vulnerabile, Persefone si completa nel rapporto con l’altro. In questo caso il rapporto significativo è quello con la madre. L’archetipo madre-figlia è, infatti, rappresentato da Demetra-Persefone dove Persefone rappresenta una giovane a volte dipendente dalla madre, ancora inesperta, che si lascia condizionare dalla figura materna in primis ma che replica l’archetipo della giovane sprovveduta, o che non sa cosa davvero desidera e accetta quanto gli altri decidono per lei, anche in relazione ad altre figure importanti della sua vita. La donna Persefone lascia decidere agli altri, per compiacere la madre, le amiche o il/la partner non esprime ciò che desidera e, a volte, non lo sa, convinta che comunque le piaccia quello che altri decidono per lei.
Nel mito, però, Persefone si trasforma da fanciulla a regina degli Inferi, una donna cioé di grande consapovolezza. Capace di una profonda evoluzione che la porta a conoscersi e a decidere poi sul suo destino.
Il lavoro
La donna Persefone ha diffcoltà a scegliere cosa farà da grande, perciò spesso lascia decidere ai genitori. Segue i consigli o le strade tracciate. La presenza di altre dee le consente di essere più decisa, soprattutto se sono Artemide e Atena, le dee vergini focalizzate sugli obiettivi.
Le relazioni
Persefone si circonda di amiche. Passa volentieri il tempo con le sue coetanee, ragazze come lei, spesso con un carattere più forte. Nelle relazioni con l’altro, si affida al compagno o compagna considerando l’amore un sentimento da scoprire insieme. Oppure può amare una persona più grande che la guidi e le dica come viverlo.
Come evolve la dea (e donna) Persefone
Il punto di forza di Persefone è la recettività. Ascolta, segue i consigli, comprende l’altro e accoglie. D’altro canto, l’eccessiva qualità può renderla priva di una sua volontà e molto condizionabile. Rischia cioé di fare ciò che le dicono gli altri, che consideri giusto, valido, quello che le dicono la mamma, le amiche, il partner dimenticando quello che invece desidera lei.
Persefone deve riconoscere il suo valore e il suo volere. Nel mito, la fanciulla rapita che prima è guidata dalla madre e poi è presa con la forza dal marito, si trasforma in una donna, in una regina. E’ lei infatti a mangiare i semi di melogrando che Ade le offre. Fa una scelta, diventa sua moglie e regina degli Inferi. Questa trasformazione nell’archetipo indica una crescita da fanciulla a donna, avvenuta attraverso il buio, gli inferi, la sofferenza. La Bolen parla anche di attraversamento della depressione o delle difficoltà psicologiche. E come la regina degli Inferi accoglie le anime che vi giungono, così Persefone, una volta attraversato il buio, può essere una donna che guida le altre attraverso le difficoltà. Persefone può diventare una sensitiva, capace di ascoltare e di sostenere.
Per approfondire Le dee dentro la donna di Jean S. Bolen, Astrolabio.
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