Video first. È la previsione dei prossimi anni riguardo ai contenuti digital. Nel 2022 e a seguire, si preferiranno meno articoli e gallery e più video perché è il contenuto che si fruisce meglio da mobile. E si sa, è da mobile che arriva la maggior parte del traffico digital.
Dal 2020 l’aumento del consumo video è stato sempre più rilevante, soprattutto video di intrattenimento. Secondo i dati del convegno “Digital Video: la competizione si allarga!”, organizzato dall’Osservatorio Digital Content – School of Management del Politecnico di Milano, nel 2021 il mercato dei video d’intrattenimento ha superato 1,3 miliardi di euro. Inoltre, 4 su 5 di internet user italiani guardano video online e 1 su 2 dichiara di fruire di video a pagamento.
Il mercato video è, inoltre, molto variegato e complesso perché comprende player diversi tra loro: dalla tv lineare ai video sui social, dalle piattaforme di streaming agli editori online.
I trend video del 2022
Un settore in fermento, positivo e diversificato sempre più centrale nella nostra dieta mediatica. E questi sono alcuni dei trend principali che vedremo svilupparsi o esplodere nel 2022.
- I video brevi. In realtà si tratta di diversificare la lunghezza dei video secondo il focus: il video marketing prediligerà video di 15 secondi o anche 10, in perfetta sintonia con i social. Dove uno storytelling sarà composto da più video brevi. Ma non mancheranno progetti più rotondi che prediligono i video più lunghi e storie più complesse che richiedono la struttura della narrazione.
- I social media saranno soprattutto video. Qualche tempo fa Instagram lo aveva annunciato: sarà sempre di più un social video. Aldilà della sfida Tik Tok vs Instagram, la verità è che il motivo principale per cui la gente va sui social sono i video. Youtube resta saldamente uno dei social più visitati. E il già citato Tik Tok sarà il primo nel 2022 secondo il report di Talkwaler.
- I video silenziosi. L’85% dei video sui social è visto senza audio, ma solo il 45% dei video non si comprende, questo perché ci sono altri elementi che aiutano la comprensione, come testi, sottotitoli e caption. Inoltre, un video senza audio diventa più accessibile a paesi diversi. L’accessibilità è uno dei valori principali dei video sui social.
- Diversificazione dei format e dei formati. Ogni social, player o piattaforma richiede un formato e un format adatto. Come ha spiegato Sabrina Lunetta, responsabile Digital Content di La7, al convegno “Digital Video: la competizione si allarga!”, il repackaging ovvero l’adattamento dei video della tv lineare per la fruizione online richiede la capacità di lavorare il contenuto in modo che mantenga messaggio ed efficacia.
- Video interattivi. La visione del video non è passiva, al termine devi dare all’utente qualcosa da fare. Offrire un’azione è un completamento. L’utente è già coinvolto dal video e per questo più disposto ad agire. Non a caso tra le tendenze c’è anche il video shoppable con, cioè, la possibilità di completare l’esperienza con l’acquisto.
- User generated video. La tendenza è: video che sembrano meno prodotti in modo professionale e più video all’apparenza creati con pochi mezzi dagli utenti. In questo caso è più lo stile, il percepito che una reale produzione basic.
- Video ottimizzati per Google. Il motore di ricerca sta perfezionando la scansione dei video per offrirli nei risultati. Maggiori e ben presentate saranno le informazioni, migliore sarà la possibilità di ottenere visibilità nella search.
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Il giornalismo che verrà e le battaglie del 2022
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