I video rilassanti su Youtube sono in tendenza e a spingerli sulla piattaforma è la Gen Z. Non sono nuovi, ma nel 2022 hanno avuto un pubblico affezionato.
Che la pandemia abbia provocato in tutti, e in particolare nei più giovani, un forte disagio lo abbiamo sviscerato attraverso numerose indagini. La Gen Z è la generazione più attenta al benessere mentale ed è anche quella che si stressa di più a lavoro. Per lei il rischio burnout sembra essere aumentato.
La Gen Z tra stress e tossicità del benessere a tutti i costi
Gli eventi a cui siamo sottoposti tra crisi climatiche, pandemia e guerra sono particolarmente sentiti dai ventenni. Non che le generazioni precedenti siano state risparmiate anche in anni passati da stravolgimenti storici, ma l’accelerazione tipica della contemporaneità, la pressione sociale estremizzata aumenta il peso dell’essere a tutti costi prestante, forte, resiliente. Come a livello individuale riusciamo a sopportare lo stress finché comporta un miglioramento della prestazione, una maggiore concentrazione in un tempo però limitato, ma quando lo stress diventa cronico arrivano i sintomi del malessere; così come comunità siamo arrivati tutti insieme al limite, ma i meno allenati alla pressione, ovvero i più giovani, ne risentono senza aver sviluppato anticorpi e soluzioni per stare meglio.
Il 46% della Gen Z confessa di essere stressata ed ansiosa. Non è un caso quindi che sia quella che più agisce per migliorare la propria salute mentale. Ma cerca allo stesso tempo di non cadere nella tossicità opposta, ovvero, stare bene a tutti i costi.
I video rilassanti su Youtube
Il team Culture and Trends di Youtube ha scoperto che, dopo la pandemia, è cresciuto l’interesse verso i video ASMR, di cui si è iniziato a parlare sempre di più a partire dal 2016. Oltre a quelli sussurrati e che producono suoni rilassanti, il trend coinvolge anche i cottagecore video, ovvero quelli che hanno il tema della natura, dei fiori, dell’eterea lentezza della vita all’aria aperta o i ripetitivi Oddly satisfying videos, che personalmente ho scoperto perché li vedono i miei nipoti nati intorno al 2010, punta ultima della Gen Z.
I live streaming che portano lontano
È in tendenza anche guardare video lunghi anche oltre le dieci ore che ti portano in luoghi naturali e lontani, sotto i mari insieme ai pesci e ai suoni rilassanti. Così viaggiano i ventenni, usando questi video anche come sottofondo per addormentarsi. Il 90% degli intervistati dal team di Youtube ha affermato di aver visto un video lungo per essere trasportato in un luogo lontano.
La comfort zone dei video già visti
Un altro trend emerso dall’indagine del team di Google è il modo in cui la Gen Z resta nella propria zona di comfort riguardando i video dei loro creator preferiti. L’82% degli intervistati ha affermato di aver rivisto video che a loro hanno dato in passato più sollievo, rivivendo questa sensazione gratificante dentro i contorni di un più ampio sentimento di nostalgia.
I video rilassanti e quelli con contenuti personali
Questi trend di Youtube ci dicono molto della Gen Z. Secondo la newsletter di Google che analizza gli Insight dei video, la Gen Z ha virato il suo interesse verso due tipi di contenuti, in conseguenza della pandemia. Lo stress vissuto ha portato i fruitori più giovani a guardare video dove il contenuto è personale e riflette il proprio stato emotivo, e i video rilassanti che offrono un momento di calma.
Se da un lato l’analisi di Google non è fatta da un ente super partes, dall’altro è innegabile che i dati sui consumi e la fruizione dei contenuti che Google ha il privilegio di conoscere costituiscono un punto di riflessione utile per capire a che punto è la nostra società. Attraverso le abitudini di consumo del tempo libero, quel tempo in cui le persone scelgono volontariamente qualcosa da vedere ci viene rivelata la fotografia di chi siamo. Google manda gli insight per offrire spunti di marketing, ma non c’è dubbio che aprono una finestra molto più ampia su di noi. E noi in questo momento siamo alla ricerca di soluzioni per sopravvivere all’ansia.
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