Sanremo 2023 mi ha regalato divertenti assist sul due che non potevo lasciar cadere a terra. Così li ho colti giocando con il numero come ho fatto nel saggio “Secondo a Chi?” (Do it human) in uscita il 15 febbraio.
Due Vite di Mengoni, Due di Elodie
La prima volta che a Sanremo 2023 incontriamo il due è ancora prima che il Festival inizi, quando vengono svelati i titoli nel preascolto per i giornalisti. Poi le abbiamo ascoltate sul palco e conosciuto le parole di due canzoni d’amore. Due di Elodie parla di un amore appena iniziato, ma già finito: “Per me le cose sono due, lacrime mie o lacrime tue”. Due vite di Marco Mengoni è la vincitrice annunciata. Al primo posto sin dal primo ascolto, è una canzone sull’amore tormentato. I commenti sulla performance di Mengoni sono tutti per la sua capacità di emozionare sul palco che si unisce alla bellezza del brano. Una tale perfezione che lo ha portato dritto dritto alla vittoria, prevedibile che vincesse con tutti gli elementi al posto giusto. Vittoria meritatissima, ma volete mettere la sorpresa del secondo arrivato? Ci aspettavamo Ultimo, ci è arrivato Lazza. Il secondo è sempre un outsider e Sanremo lo conferma.
Il monologo di Angelo Duro sul secondogenito
Monologo nel complesso orribile, dal quale chiunque viva la contemporaneità si dissocia, e io pure, per il modo in cui (non) si ride sul rapporto uomo e donna. Ma a modo suo mette in rilievo dei vantaggi reali dell’essere secondo e non solo come secondogenito. “Il secondogenito ha la vita spianata. I primi hanno tutte le cose nuove, l’affetto maggiore ma i secondi hanno una grandissima possibilità: fare esperienza. Io ho imparato tutto da mio fratello, lui ha fatto cazzate io neppure una. Ma ti davano i suoi giocattoli, i suoi vestiti, è vero. Poi ci ho messo trent’anni per rifarmi la mia personalità, ma non ha importanza, perché per me quelle non erano cose usate ma collaudate. In tutte le cose nuove ci sono le aspettative. Lui si è preso le delusioni, i traumi, i bocconi amari e a me sono arrivati i risultati. Il secondo ha più possibilità di ragionare e valutare. Cristoforo Colombo ha scoperto l’America, solo che non se n’era accorto perché è stato il primo. E l’America si chiama oggi America per Amerigo Vespucci che ci è andato per secondo”.
Il monologo di Paola Enogu e i secondi podi
A mettere in luce un altro modo di essere secondi è Paola Egonu che nella terza serata del Festival di Sanremo accende i riflettori su chi perde, senza per questo essere perdente. “Sono quella che spesso ha sbagliato gli appuntamenti importanti. Nella mia storia di giocatrice sono più le finali che ho perso di quelle che ho vinto. Eppure, questo non fa di me una perdente. Così come non è perdente chi a scuola prende il voto più basso, chi non riesce a realizzare al primo colpo il suo sogno. E poi visto che siamo a Sanremo non è perdente neppure chi arriva nelle ultime posizioni in classifica. Ve lo ricordate? Era il 1983 e Vasco Rossi arrivò penultimo. Un altro non perdente che ci ha insegnato che dalle sconfitte più dure possono nascere i successi più grandi. Ognuno con il suo viaggio, ognuno diverso”.
Il duetto di Giorgia ed Elisa
Nella terza serata dedicata ai duetti, in molti hanno notato il ritorno a Sanremo 2023 di due cantanti che nel 2001 sono state prima e seconda. Quell’anno a vincere fu Elisa con Luce, mentre Giorgia arrivò seconda con Di Sole e d’azzurro. Da allora Giorgia non è più tornata a Sanremo, mentre proprio l’anno scorso Elisa è arrivata seconda. In questa danza tra podi, Giorgia ha scelto di cantare con la sua “rivale” proprio quei due brani diventati classici della canzone italiana, dimostrando invece quanta complicità e sorellanza ci sia tra loro. Ma anche tra numero uno e numero due. La competizione non è necessariamente scontro e una volta scesi dal rito del podio diventa incontro.
Foto di Aaron Burden su Unsplash