Ci sentiamo tutti originali. E lo siamo of course. Perché nessuno sarà mai una nostra replica. Eppure per una miriade di situazioni siamo e ci comportiamo come la maggior parte della gente. E magari non ce ne rendiamo conto. Ma mettiamo che un giorno, uno di noi si svegli e pensi che sia arrivato il momento di tirare fuori quella sua idea, quel suo carattere, talento, qualità a cui vale la pena dare vita per il solo fatto che sente di doverlo fare, perché fa stare bene o pensa che faccia del bene.
Come si fa a esseri originali in un ambiente dove ti vogliono appiattire? Mi sono svegliata un giorno con questa fissazione, dopo che per anni ho pensato che fossi originale e si vedesse. Ma evidentemente non era così palese. E non perché abbia voglia di cambiare il mondo, ma semplicemente alcune cose della mia vita. Ho provato a rispondere con il libro di Adam Grant: Essere originali come gli anticonformisti cambiano il mondo.
“Esistono due strade per raggiungere il successo: il conformismo e l’originalità”.
Secondo il vocabolario originale è “un’opera, un oggetto o una realtà unica o singolare; una persona che si distingue dalle altre per una qualche peculiarità o caratteristica; una persona dotata di spirito d’iniziativa o di doti inventive”.
“Il segno distintivo dell’originalità è rifiutare lo standard predefinito e cercare di scoprire se esiste una via migliore”.
La prima qualità da possedere, dice Grant, e che si può allenare, è la curiosità. È chiedersi: “perché esiste questo standard?” e guardare alle cose date per assodate, non mutabili, accettate dai più in un modo nuovo. Bisogna provare il vuja de che è il contrario del déjà vu. Mentre il déjà vu è la sensazione di aver già vissuto o conosciuto qualcosa che incontriamo per la prima volta, il vuja de è il vedere qualcosa di nuovo in una situazione vecchia.
Più valore attribuiamo al successo, più avremo paura di fallire e questo, secondo Grant, ci impedisce di essere originali. “Anziché tentare qualcosa di nuovo, siamo spinti a cercare il garantito. Come spiegano gli psicologi Todd Lubart e Robert Sternberg: ‘è dimostrato che, una volta superato un livello intermedio nella necessità di ottenere risultati, si diventa meno creativi”.
“Purtroppo spesso esitiamo ad agire per promuovere le nostre idee”.
L’originalità è un atto di distruzione. Motivo per cui fa paura. Continua Grant: “l’originalità è un atto di distruzione creativa. Per proporre nuovi sistemi occorre spesso demolire il vecchio modo di fare le cose, e ci tratteniamo dal farlo per paura di smuovere le acque. […] «Ci sono così poche persone originali nella vita», commenta la nota dirigente Mellody Hobson, perché la gente ha paura di «alzare la voce e distinguersi»”.
Ma Adam Grant ci dà dei consigli utilissimi su come essere originali, alzare la voce, distinguersi ma soprattutto farsi ascoltare. Perché alzare la voce, mostrarsi originali, distinguersi non è ancora abbastanza, o meglio non è ancora finita se, come dice nel suo titolo, gli anticonformisti vogliono cambiare il mondo. C’è bisogno dell’azione e che questa venga accettata. E allora eccole le azioni efficaci:
- Mettere in questione le impostazioni predefinite.
- Triplicare il numero di idee generate.
- Immergersi in un nuovo ambiente.
- Procrastinare in modo intelligente. Su questo punto l’autore si sofferma un po’ perché merita una spiegazione: procrastinare funziona se è fatto in modo strategico. Ovvero poco prima di finire il proprio testo, la propria idea, presentazione o altro, fermarsi perché è più probabile che a questo punto arrivi il pensiero divergente.
- Chiedere il feedback a un pari grado. E non a un capo o un superiore che ha troppi filtri per poter giudicare l’originalità di un’idea.
Poi le idee originali vanno anche promosse:
- Bilanciare il portafoglio rischi. Quando state per correre un rischio in un ambito, bilanciate con la cautela in un altro ambito.
- Sottolineare i motivi per cui gli altri non dovrebbero sostenere la vostra idea. Non è solo l’effetto sorpresa, ma nasce dal fatto che voi state già mettendo in primo piano i punti deboli, i motivi per cui uno non dovrebbe investire su di voi, a quel punto si chiederà invece perché deve farlo.
- Rendere le idee più familiari (così le accetteranno di più).
- Rivolgersi a un pubblico diverso. Se quel capo, quell’investitore non ha ascoltato, meglio cambiare che insistere.
- Essere radicali temperati. Se l’idea è estrema meglio mascherarla con un obiettivo più convenzionale.
Dovevo rileggere questo libro e rivedere questi punti per ritrovare la motivazione per questo primo post del 2021. Perché:
“Come afferma un vecchio detto fingi finché non ci riesci davvero. In realtà non è semplice fingersi sinceri”. E allora per essere originali vale la pena essere dissidenti autentici e fare tutto quello che ci dice Grant, aggiungo, con un po’ di pazienza.