Era, moglie di Zeus, è la prima dea vulnerabile che incontriamo nel libro “Le dee dentro la donna” di Jean S. Bolen.
Maestosa, dal portamento regale, si dice che avesse grandi occhi. La dea Madre alla quale si deve la creazione della Via Lattea nata dal suo seno. Da qui sgorgò per la prima volta il latte. E mentre in cielo si formava la galassia (gala, in greco latte), le gocce che caddero in terra crearono i gigli.
Tra gli animali associati ci sono le mucche e il pavone. Figlia di Rea e Crono, fu inghiottita dal padre e quando morì uscì dal suo corpo fanciulla.
Quando Zeus spodestò suo padre Crono, Era divenne sua moglie. Ed è proprio dal rapporto tra la fedeltà della moglie Era e dall’infedeltà di Zeus che si concentra il mito. Alle fughe d’amore di Zeus, Era rispondeva con la collera e la vendetta verso le amanti.
L’archetipo di Era
Venerata, ma allo stesso tempo umiliata da Zeus, è una delle dee con caratteristiche molto forti, come Demetra. Anche la donna che rappresenta come modello comportamentale ha una personalità forte, che vive con intensità sia le gioie che i dolori.
La donna Era si sente realizzata nel matrimonio, e si sente completa con un compagno (o compagna al suo fianco). Come dea vulnerabile è nel rapporto con l’altro che si completa.
Per la donna Era la convivenza non è abbastanza e non potrà mai sostituire il matrimonio che sogna come un grande giorno. Benché per anni, la società ha voluto la donna in coppia, il desiderio di matrimonio per Era non è dato dalle aspettative sociali, ma dal suo desiderio di essere moglie di qualcuno di importante. Di completarsi con un uomo (o una donna) possibilmente di potere.
La donna Era è fedele, capace di impegnarsi con tutta sé stessa nel rapporto. Era, però, soffre per l’infedeltà di Zeus e la sua collera è feroce soprattutto perché vendicativa verso le altre donne e non verso il marito.
Il lavoro
Per la donna Era il lavoro non è importante quanto il matrimonio. Può fare carriera, ma si sentirà realizzata solo quando avrà un marito o una moglie al suo fianco. E seguirà la carriera del marito se sarà necessario. Sviluppare l’archetipo Era è importante per chi è concentrato esclusivamente sulla carriera o soffre perché non trova una relazione stabile.
La relazione
L’archetipo Era non considera fondamentali le amicizie. Preferisce la compagnia del marito (o della moglie) in ogni caso. E se coltiva amicizie, quasi sempre anche le amiche sono in coppia. Concentra tutte le sue attenzioni verso il compagno o la compagna, non si adatterà mai a una relazione a distanza. Attratta da uomini di successo, non si lega ad artisti che fanno fatica a vivere o politici che vivono dietro agli ideali.
Può succedere che l’uomo o la donna amato/a da Era sia infedele come Zeus, e la donna soffra senza riuscire a staccarsi dall’archetipo della moglie ferita. La sessualità per lei è strettamente legata al matrimonio.
Come può evolvere la dea (e donna) Era
Concentrata sull’altro, il rischio di Era è che accetti di sposarsi solo perché desidera un matrimonio e che rimanga prigioniera di una relazione dolorosa perché incapace di staccarsi dal marito che rappresenta il suo tutto.
L’integrazione con dee opposte come Artemide o Atena riportano l’equilibrio. Dedicarsi alla creatività può far evolvere la donna chiusa nel matrimonio o vittima della sua stessa vendetta e rabbia, e può renderla capace di fare qualcosa per sé, avere un suo obiettivo oltre al matrimonio e alla relazione. Suo figlio Efesto, dio del fuoco, l’aiuta a tirare fuori la sua creatività, a forgiare qualcosa che sia suo.
Per approfondire Le dee dentro la donna di Jean S. Bolen, Astrolabio.
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